Comunicato stampa articolazione Seconda Giornata Nazionale Teatro in Carcere – 25.03.2015
COMUNICATO STAMPA GENERALE DEL 25/03/2015
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Istituto Superiore di Studi Penitenziari, il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere
Presentano il programma della
Seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere
n concomitanza con la 53a edizione del
World Theatre Day
27 marzo 2015
Comunicato stampa articolazione Seconda Giornata Nazionale Teatro in Carcere
Per il 27 marzo 2015, data ufficiale di celebrazione della Seconda Giornata Nazionale di Teatro in Carcere in concomitanza con la 53a Giornata Mondiale del Teatro (World Theatre Day), sono 54 gli Istituti Penitenziari coinvolti nell’iniziativa, insieme ad altri 18 istituzioni (università, istituti scolastici, teatri) e a 8 enti regionali che sostengono le attività. Il dato è parziale, con il numero delle adesioni orientato a crescere ancora. Il Cartellone è costantemente aggiornato sul Sito Internet del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere (www.teatrocarcere.it) che ha promosso la manifestazione insieme al Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria tramite l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, nell’ambito dell’ attuazione del Protocollo d’Intesa per una più ampia promozione del Teatro in Carcere in Italia sottoscritto tra i due organismi in data 18 settembre 2013 e poi esteso il 23 luglio 2014 all’Università Roma Tre.
Dalle Marche (dove a Pesaro da 10 anni nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi si celebra la Giornata Mondiale del Teatro) al Lazio, dalla Toscana (Regione che maggiormente sostiene il Teatro in Carcere) alla Campania, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, sono 16 le Regioni coinvolte per un totale di 74 eventi.
In prevalenza spettacoli teatrali in carcere, ma anche conferenze, proiezioni video, incontri laboratoriali, prove aperte al pubblico, con iniziative anche all’esterno degli istituti penitenziari, tendenti a valorizzare e promuovere interazioni espressive e socioeducative tra gli istituti penitenziari ed i loro contesti territoriali.
Tra gli appuntamenti di riflessione teorica che accompagneranno gli eventi (citiamo le collaborazioni a livello nazionale delle Università di Roma Tre, Urbino, Venezia, Ferrara, Milano, Perugia) è da segnalare l’incontro programmato in anteprima a Roma il 26 marzo alle 14.30 presso la Casa Circondariale di Rebibbia. Le comunicazioni di intellettuali, artisti, rappresentanti delle istituzioni, saranno precedute dall’ intervento del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Presidente Santi Consolo. Porteranno il loro contributo anche Massimo De Pascalis, Direttore dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari e Vito Minoia, Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, a nome delle due istituzioni che hanno voluto fortemente anche il collegamento con la Giornata Mondiale del Teatro ideata nel 1961 presso la sede UNESCO di Parigi dall’ Istituto Internazionale del Teatro (ITI), organismo che ha concesso il proprio Patrocinio, riconoscendo il considerevole valore artistico ed educativo del Teatro in Carcere in Italia.
Le celebrazioni, nel quadro di una collaborazione che proseguirà nei prossimi anni con iniziative di formazione, disseminazione delle buone pratiche ed approfondita documentazione critica, sono patrocinate e monitorate dalla Associazione Nazionale dei Critici di Teatro(ANCT) e dalla Rivista Europea “Catarsi-Teatri delle diversità”, pubblicazione che ha animato la nascita del Coordinamento Nazionale tra le esperienze.
Al centro dell’attenzione dei promotori rimane la considerazione che le Arti Performative, nella loro più ampia accezione, costituiscono un elemento fondamentale per una reale crescita del percorso di risocializzazione delle persone detenute.
“I veri maestri del teatro è più facile trovarli lontano dal palcoscenico… Non abbiamo più la forza per cercare di intravedere ciò che sta oltre il cancello, al di là del muro. E questo è esattamente il motivo per cui il teatro dovrebbe esistere e il luogo dove dovrebbe cercare la sua forza…” Sono parole tratte dal significativo Messaggio per la Comunità Mondiale che l’Istituto Internazionale del Teatro ha chiesto di formulare per il 2015 al regista polacco Krzysztof Warlikowski, comunicazione che sarà letta in tutti i contesti nei quali sarà celebrata la Seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere.*
* Di seguito si riporta la traduzione integrale in italiano del Messaggio di Krzysztof Warlikowski con una breve nota biografica sull’autore.
Per info www.teatrocarcere.it e http://www.giustizia.it
Ufficio Stampa DAP relazioniesterne.dap@giustizia.it
segreteria Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere: teatrocarcereitalia@libero.it (David Aguzzi)
International Theatre Institute ITI
World Organization for the Performing Arts
27 marzo 2015 – MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO
I veri maestri del teatro è più facile trovarli lontano dal palcoscenico. E in genere non hanno alcun interesse per il teatro come macchina che replica convenzioni e che riproduce cliché. I veri maestri del teatro cercano la fonte pulsante, le correnti viventi che tendono a oltrepassare le sale di spettacolo e le folle di persone curve a copiare un mondo o un altro. Noi copiamo, invece di creare mondi che si concentrino o che dipendano da un dibattito con il pubblico, dalle emozioni che si gonfiano sotto la superficie. Ma in realtà non vi è nulla che possa rivelare le passioni nascoste meglio del teatro.
Il più delle volte mi rivolgo alla prosa per avere una guida. Giorno dopo giorno mi trovo a pensare a scrittori che quasi cento anni fa hanno descritto profeticamente, ma anche in maniera misurata, il declino degli dei europei, il crepuscolo che ha immerso la nostra civiltà in un buio che deve ancora essere illuminato. Penso a Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Oggi vorrei anche includere John Maxwell Coetzee in quel gruppo di profeti.
Il loro senso comune della inevitabile fine del mondo- non del pianeta, ma del modello delle relazioni umane- e dell’ordine sociale e del suo sconvolgimento, è di grande attualità per noi qui e ora. Per noi che viviamo dopo la fine del mondo. Che viviamo davanti a crimini e conflitti che scoppiano ogni giorno in nuovi luoghi, persino più velocemente di quanto i media onnipresenti non riescano a seguire. Questi incendi diventano rapidamente noiosi e spariscono dalle cronache, per non tornare mai più. E ci sentiamo impotenti, inorriditi e circondati. Non siamo più in grado di innalzare torri, e i muri che ostinatamente costruiamo non ci proteggono da niente- al contrario, essi stessi chiedono una protezione e una cura che consumano gran parte della nostra energia vitale. Non abbiamo più la forza per cercare di intravedere ciò che sta oltre il cancello, al di là del muro. E questo è esattamente il motivo per cui il teatro dovrebbe esistere e il luogo dove dovrebbe cercare la sua forza. Per gettare uno sguardo laddove è vietato guardare.
“La leggenda cerca di spiegare ciò che non può essere spiegato. Poiché è radicato nella verità, deve finire nell’inspiegabile”- così Kafka descrive la trasformazione della leggenda di Prometeo. Sento fortemente che le stesse parole dovrebbero descrivere il teatro. Ed è quel tipo di teatro, che è radicato nella verità e che trova la sua fine nell’inspiegabile, che auguro a tutti i suoi lavoratori, quelli sul palco e quelli tra il pubblico, e lo auguro con tutto il mio cuore.
Krzysztof Warlikowski
Traduzione dall’inglese : Roberta Quarta – Centro Italiano International Theatre Institute
Preghiamo di indicare sempre i riferimenti alla traduzione
Breve nota biografica su Krzysztof Warlikowski
Krzysztof Warlikowski (Polonia, 1962) è tra i più importanti registi europei della sua generazione. In collaborazione con la scenografa Małgorzata Szczęśniak, Warlikowski crea eccezionali immagini teatrali. Nel lavoro, il metodo da lui adottato prevede che gli attori scandaglino gli angoli più reconditi della loro creatività. Nella sua opera di regista, ha creato nuovi modi di mettere in scena Shakespeare, ha effettuato interpretazioni rivoluzionarie di tragedie greche, ma è noto anche per le sue regie di autori contemporanei. La sua produzione “Cleansed” di Sarah Kane, nel 2002, ha riscosso successo al Festival d’Avignone e al Festival de Théâtre des Amériques di Montreal, rappresentando un momento decisivo per la presenza internazionale di Warlikowski.
Dal 2008 è direttore artistico del Nowy Teatre di Varsavia, dove ha diretto, fino ad oggi, quattro spettacoli basati su adattamenti: “(A)pollonia” (2009), “The End” (2010), “African Tales by Shakespeare” (2011) e “Kabaret warszawski” (2013). Attualmente lavora all’adattamento teatrale di “A la recherche du temps perdu” de Marcel Proust. Al Nowy, Warlikowski ha creato una visione personale del ruolo e del posto del teatro nella società, coinvolgendo gli spettatori nel dibattito. Il suo motto per il teatro è diventato: «Fuggire dal teatro».